
Detto cosi',complice anche l'acronimo, sembra davvero che tale istituzione sia un validissimo aiuto al cittadino ed al lavoratore, ma è veramente tutto cosi' bello o come spesso accade c'e' un retro della medaglia che andrebbe valutato o quantomeno approfondito con attenzione prima di “dormire sonni tranquilli?
"L'I.N.A.I.L tutela i lavoratori che subiscono un infortunio sul lavoro o contraggono una malattia professionale mediante l'erogazione di prestazioni economiche, sanitarie e integrative".
Questo è lo scopo dell'ente, come definito dalle fonti ufficiali dell'Istituto Nazionale per l'Assicurazione Contro gli Infortuni Sul Lavoro.
Detto cosi',complice anche l'acronimo, sembra davvero che tale istituzione sia un validissimo aiuto al cittadino ed al lavoratore, ma è veramente tutto cosi' bello o come spesso accade c'e' un retro della medaglia che andrebbe valutato o quantomeno approfondito con attenzione prima di “dormire sonni tranquilli?”
Nel mio lavoro, come in tutte le professioni, spesso mi scontro con le obiezioni del cliente, obiezioni che se in un ambito commerciale o di vendita di un prodotto si risolvono spesso con un elenco delle caratteristiche tecniche o di prezzi piu' o meno calzanti con la richiesta dell'acquirente, nel mio caso diventano montagne pesanti da scalare se non adegutamente supportati da alcune nozioni che spero di chiarirvi qui di seguito.
Nello specifico, moltissime volte mi trovo in sede di consulenza con realta' imprenditoriali che ben poco si curano di tutelare la propria azienda ed i propri dipendenti dagli eventi relativi alla loro salute (Infortuni e Malattie) e l'obiezione piu' frequente è TANTO C'E' I.N.A.I.L.
Non tutti sanno che purtroppo tale Istituto non sempre entra in gioco in maniera soddisfacente e risolutiva delle problematiche sopra esposte, anzi, molto spesso l'intervento di tale istituto è fortemente rischioso nei confronti di un datore di lavoro il cui dipendente ha subito un infortunio e che “purtroppo” non aveva contratto adeguata Polizza a copertura della R.C.O.

Se da un lato, le norme sono state create in modo da tutelare piu' possibile i lavoratori (e lungi da me voler criticare uno strumento cosi utile per tutti) dall'altro, l'obsolescenza dei regolamenti spesso trasformano l'aiuto in una ghigliottina o comunque ne restrigono fortemente il campo di applicazione rendendolo di fatto controproducente.
Gli eventi assicurati da Inail sono:
- l’infortunio sul lavoro: cioè ogni lesione del lavoratore originata, in occasione di lavoro, da una causa violenta da cui può derivare un’inabilità al lavoro;
- la malattia professionale: patologia che si sviluppa a causa della presenza di lavori, materiali o fattori nocivi nell’ambiente in cui si svolge l’attività lavorativa (c.d. rischio lavorativo). La malattia può comportare un’incapacità al lavoro o la morte del lavoratore.
Pertanto, al verificarsi di uno degli eventi suindicati, purché riconosciuto indennizzabile, al lavoratore spettano prestazioni assicurative di natura sanitaria ed economica.
Vediamo di seguito nel dettaglio alcune delle prestazioni economiche erogate dall’Istituto.
Il risarcimento viene suddiviso in due componenti, danno biologico e danno patrimoniale. Il danno biologico, cioè la menomazione psicofisica, è risarcito sulla base di valori stabiliti per legge (tabelle di indennizzo) senza alcun riferimento alla retribuzione del soggetto, ma solo al grado d’invalidità accertato.
Il danno patrimoniale è indennizzato invece con riferimento a una percentuale (variabile con il grado di invalidità) dell’ultima retribuzione effettiva, nei limiti di retribuzione minimi 16.195,20 euro/anno e massimi 30.076,80 euro/anno.
Senza volersi addentrare nei calcoli specifici, a titolo esemplificativo, un lavoratore che a seguito di infortunio sul lavoro,rimane permanentemente invalido al 100% (e cio' significa che non potra' tornare a svolgere NESSUNA ATTIVITA' LAVORATIVA) percepira' nella migliore delle ipotesi circa 47.000€ annui,circa 3900€ mensili.
Va ricordato che le prestazioni INAIL a cui il soggetto ha diritto non sono cumulabili con eventuali prestazioni erogate dall’ente previdenziale (INPS). Limitatamente ai casi in cui la pensione dell’ente obbligatorio risulta di importo superiore alla rendita INAIL, il soggetto ha diritto solo alla differenza.
FIN QUI TUTTO BENE…DAL PUNTO DI VISTA DEL LAVORATORE E FORSE PURE DAL PUNTO DI VISTA DI CHI PUR DI VIVERE DI PENSIONE AVREBBE PIACERE NEL PROCURARSI UN INFORTUNIO TALE DA VIVERE IN SPIAGGIA A BERE COCKTAIL CON L'OMBRELLINO.
Ma al datore di lavoro che succede?

Premesso che diamo per scontata l'onestà del datore di lavoro e la sua quotidiana attività di ricerca ed aggiornamento sulle tematiche di sicurezza negli ambienti di lavoro (tematica che di per se costituirebbe gia' un lavoro a se stante vista l'enorme mole di norme e regolamenti e vista l'impossibilita' oggettiva di applicarle tutte e con la diligenza del buon padre di famiglia).
FONTE: “COLLETTIVA.IT”
I dati ci confermano che risulta molto difficile in Italia uscire da un procedimento giudiziario in qualita' di datore di lavoro totalmente indenni da responsabilità relative alla sicurezza sul mondo del lavoro.La maggior parte dei procedimenti si concludono con la condanna del datore di lavoro, alcune volte meritatamente, altre volte (speriamo sempre meno) perchè soprattutto in alcuni ambienti di lavoro (vedasi Operatori in ambito di edilizia o di industrie) è davvero difficile distinguere il momento in cui si sta lavorando bene ed in sicurezza dal momento in cui “ si rischia” e purtroppo i due momenti si invertono e mischiano spesso nel corso della vita lavorativa di un individuo appartenente a tali categorie.
Quando il datore di lavoro viene giudicato penalmente responsabile del fatto dal quale è derivato l'infortunio, l'Inail può agire in regresso contro di esse per ripetere le somme corrisposte al lavoratore infortunato.

In sintesi,il datore di lavoro, giudicato colpevole di non avere adeguatamente vigilato sulla sicurezza nell'operato dei propri dipendenti (facilissimo quando hai 200 operai che lavorano il ferro davanti ad una fornace) dovra' rimborsare I.N.A.I.L dell'importo pagato dall'istituto per il risarcimento del dipendente e ciliegina sulla torta (torta fatta da 1) procedimento giudiziario 2) pagamento delle spese legali 3) assenza del lavoratore dal posto di lavoro) tale rivalsa verra' addebitata interamente “capitalizzando l'importo” ovvero, anche se I.N.A.I.L. al dipendente liquidera' delle rendite mensili pretendera' l'intera somma “ancora da pagare” accumulando la somma in anticipo rispetto alla sua liquidazione a sostegno dell'infortunato.
FELICI E COPERTI?
FORSE SAREBBE MEGLIO PRENOTARE UNA CONSULENZA ED INFORMARSI SUL COSTO DI UNA COPERTURA R.C.O. SE SI VUOLE DAVVERO DORMIRE SONNI TRANQUILLI.